martedì 13 giugno 2017

Ramadan 2017: Messaggio ai fratelli musulmani

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Cordiale Messaggio di amicizia e rispetto 
alla Comunità musulmana
presente in mezzo a noi

Amici, sorelle e fratelli musulmani, fra qualche giorno inizierete il sacro digiuno del mese di Ramadan.
Siamo felici di inviarvi questo messaggio di simpatia e di solidarietà.
Uniamo a questo messaggio la nostra deplorazione per le frasi offensive ed arroganti che taluni inqualificabili soggetti rivolgono  a voi musulmani
Con un caloroso augurio di pace e gioia,


A tutte le musulmane e a tutti i musulmani d'Italia:
         Fra pochi giorni inizierà il mese di Ramadan che voi credenti musulmani attendete con particolare ansia per rafforzare sempre di più il vostro impegno sulla via dell’Islam, della completa sottomissione a Dio, liberandosi da ogni idolatria che, nella comune esperienza di cristiani e musulmani, è alla base di ingiuste oppressioni, di negazione dei diritti umani, di odio, di guerre di atti terroristici  e violenze di ogni tipo.
Questo vostro encomiabile sforzo è di grande importanza non solo per voi musulmani ma anche per noi cristiani, per i credenti di tutte le religioni e per tutta la società umana nel suo complesso, che sta vivendo uno dei periodi più bui della propria storia. Auguriamo di cuore che ognuno di voi, seguendo gli insegnamenti del profeta Muhammad, possa trasformare se stesso ed aiutare tutta lo società a migliorare deplorando tutte le guerre, tutte le barbarie, gli atti terroristici, tutti i mercanti di morte e i fautori della guerra ad ogni costo, la xenofobia e il razzismo.
Abbiamo bisogno di «costruire speranza e convivialità». E per «costruire speranza e convivialità» abbiamo bisogno di liberarci dalla paura dell'altro/a, del diverso/a da noi, di chi è portatore di una cultura, un modo di vivere, una religione diversa dalla nostra.
E liberarsi della paura significa, per cristiani e musulmani, rimettere al centro della propria vita l'impegno contro l'idolatria che ha caratterizzato la vita sia di Muhammad, che ha cacciato gli idoli dalla Kaaba e sia di Gesù, che ha cacciato i mercanti dal tempio. Entrambi dicono con chiarezza con questi loro gesti che la religione non può essere al servizio di chicchessia, né dei mercanti, né di chi sfrutta la religione per squallidi interessi.
            Abbiamo bisogno di guardare alle nostre differenze non come ad idoli da adorare ma come arricchimento reciproco verso una vita piena di amore, quell'amore che per caratterizza l’essenza stessa di Dio: uno dei nomi di Dio della tradizione islamica è AI-Wadud, l'amorevole. E Gesù ha detto: Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri” (Giov. 13,35).
            Abbiamo bisogno di conoscerci sempre di più e meglio per apprezzare il molto che ci unisce e accettare il poco che ci divide come arricchimento reciproco, come stimolo reciproco a migliorarci sempre di più.
Ed il senso del nostro appello va proprio nella direzione delle cose concrete da realizzare: la pace, la giustizia, una vita degna di essere vissuta sono tutte cose che richiedono l'impegno concreto delle persone, Senza questo impegno vane sono le parole o i buoni propositi. Il Dio unico, nel quale insieme crediamo, è un Dio di pace, di amore, di misericordia, di giustizia.
Ed è con questo spirito che anche quest'anno vi auguriamo buon Ramadan karim: che il vostro sforzo possa dare anche a noi cristiani quegli stimoli necessari a superare tutte le difficoltà del momento per dare una speranza a questa nostra comune umanità.

              I Cattolici, gli Evangelici e gli Ortodossi
                Impegnati nel Dialogo interreligioso